Go.BIO.

Gruppo Operativo. Biologico, Innovazione, Organizzazione.

 

"Sostenere l’Innovazione delle filiere agroalimentari

attraverso la certificazione di qualità per introdurre in Umbria tecniche innovative che

valorizzino la tracciabilità dei prodotti nel settore dell’agricoltura biologica che hanno rilevante

impatto in termine di valore aggiunto e di occupazione oltre che di qualità dell’ambiente e della

biodiversità”


Il progetto si compone di tre task di trasferimento di innovazione:

1 – innovazioni tecniche nella fase agricola;

2 – innovazioni organizzative nelle relazioni di filiera (mense, agriturismi, ristorazione,

street food);

3 – innovazioni tecnologiche nella tracciabilità.


Task 1 – Innovazioni tecniche nella fase agricola

Questa fase si pone come obiettivo quello di migliorare la qualità della granella e delle produzioni agricole biologiche attraverso l’applicazione, in aziende biologiche, delle innovazioni di campo che la ricerca in agricoltura ha indicato come più promettenti ed in grado di aumentare produttività, sostenibilità e resilienza dei sistemi agricoli biologici. L’innovazione sarà integrata dalla costruzione di una filiera tracciata con la possibilità di trasferire le informazioni al

consumatore finale. Relativamente alla tecnica va quindi creata una “cinghia di trasmissione” tra chi produce e i risultati della ricerca, coniugandoli con l’esperienza delle aziende tecnicamente più evolute, affinché la corretta applicazione del metodo, marchi la differenza qualitativa. In questa ottica serve supportare i produttori per trasferire in campo i risultati della sperimentazione a partire dalla modifica degli avvicendamenti per aumentare il ricoprimento del terreno e l’autosufficienza nell’approvvigionamento dei nutrienti (azoto in particolare), e dall’impiego di materiale genetico specificatamente selezionato per i sistemi agricoli biologici, nonché introdurre l’utilizzo di biostimolanti. In particolare il progetto intende:

● espandere l’uso dei sovesci intercalari misti (leguminose + non leguminose) per aumentare gli apporti di sostanza organica, esaltare la biodiversità coltivata, ottimizzare il controllo delle malerbe e spingere all’autosufficienza negli apporti di elementi nutritivi;

● estendere l’uso delle consociazioni (temporanee e permanenti) in chiave fertilizzante, di controllo delle infestanti e di altre avversità biotiche;

● introdurre l’impiego di biostimolanti, quali prodotti derivati da materiale organico in grado di aumentare l’efficienza d’uso degli elementi nutritivi e la tolleranza delle piante verso stress biotici e abiotici, permettendo così di ridurre l’apporto di fertilizzanti e di prodotti per la difesa senza compromettere rese e qualità delle produzioni vegetali.

Altra innovazione importante è l’inserimento di nuove specie/varietà che possano caratterizzare la filiera regionale, ampliare la scelta colturale ed estendere su scala aziendale l’uso dei miscugli di varietà, in alternativa all’impiego delle attuali varietà e ibridi a base genetica stretta, con l’obiettivo di aumentare la biodiversità, praticare la selezione evolutiva on-farm e ridurre i costi aziendali per l’acquisto delle sementi. Il trasferimento di queste innovazioni colturali viene dal DSA3, in particolare dall’UR di Agronomia e Coltivazioni erbacee che ha sviluppato negli anni un’intensa attività di ricerca sull’impiego delle consociazioni e dei sovesci nei sistemi cerealicoli/orticoli biologici e dall’UR di Genetica Agraria che ha lavorato sulla selezione di cultivar per i sistemi biologici, quali: miscugli eterogenei di cereali autunno-vernini (frumento e orzo), popolazioni in equilibrio Hardy-Weinberg di mais e varietà libero impollinate di specie orticole (cavolo broccolo). A questo si affianca l’esperienza e il lavoro di ricerca realizzato da FIRAB, nell’ambito di progetti nazionali ed europei con il CREA e la Rete Semi Rurali.

Attività della task 1:

● tecnica colturale bio con utilizzo di materiale (varietà) eterogeneo

● consociazioni temporanee, permanenti, cover crops e sovesci

● utilizzo di leguminose alternative

● utilizzo di biostimolanti in agricoltura biologica


Task 2 – Innovazioni organizzative nelle relazioni di filiere (mense, agriturismi,

ristorazione, street food)

Go.Bio. propone un’innovazione organizzativa per le aziende biologiche umbre disposte a valorizzare l’importanza della tracciabilità del prodotto biologico per comunicare ai consumatori tre importanti valori legati alla produzione agricola:

● origine;

● qualità e salubrità;

● sostenibilità ambientale e resilienza.

Quindi il Gruppo Operativo costituendo terrà conto di due principali fattori derivanti dall’unione delle aziende in maniera organizzata:

● raggiungere mercati con efficacia e competitività, tramite innovazioni logistiche e di

tracciabilità;

● avviare processi trasparenti di scambio e comunicazione verso l’esterno con il

consumatore finale.

Il numeroso gruppo di aziende che si costituirà come Gruppo Operativo, si pone l’obiettivo di gestire una logistica integrata completamente innovativa, che tenga conto di ogni fattore esistente, gestendo in maniera integrata, non solo la consegna delle produzioni in magazzino, ma anche altri servizi per i mercati di destinazione. Il progetto GO.Bio mira alla implementazione di un modello organizzativo di offerta di prodotti biologici, su scala regionale (al momento non presente nel panorama umbro). Per raggiungere tale obiettivo è necessaria una gestione  logistica razionale delle forniture, collegando servizi e standard qualitativi con cui poter anche puntare verso altri mercati (nazionali o esteri).

Attività della task 2:


● innovazione nella pianificazione della produzione, organizzazione,

contrattualistica e logistica della filiera dei prodotti biologici per le mense

scolastiche;

● innovazione nella pianificazione della produzione, organizzazione,

contrattualistica e logistica della filiera dei prodotti biologici per agriturismi,

ristorazione, street food;

● life cycle costing;

● innovazione nel confezionamento.


Task 3 – Innovazioni tecnologiche nella tracciabilità

La sfida di questa task del progetto è creare una “piattaforma digitale” in grado di:

- curare e guidare l'agricoltore dalla programmazione di campo fino alla raccolta;

- attuare la razionalizzazione del centro di lavorazione e distribuzione;

- sgravare gli agricoltori da carichi burocratici;

- integrare una logistica che tenga conto delle potenzialità sia della rete sia dei singoli agricoltori;

- registrare le transazioni tra i diversi operatori biologici, così che ogni passaggio di acquisto sia

tracciabile e rintracciabile, potenziando così anche il sistema di alert rispetto alle frodi.

Tale piattaforma permetterà ai singoli produttori di condividere e supportare in maniera collettiva, costi ed impegni, che singolarmente non avrebbero potuto affrontare. Tutto ciò significa tracciare e garantire il prodotto agricolo biologico. La piattaforma digitale dovrà essere in grado di acquisire tutti i dati di gestione delle colture così da avere un quadro aggiornato ed affidabile delle colture in atto. Questo al fine sia di garantire una tracciabilità costante del prodotto, sia di aiutare l’imprenditore agricolo negli adempimenti burocratici. Infatti registrando sul sistema informatico le operazioni colturali (semine, trattamenti, concimazioni, raccolte), l’imprenditore agricolo avrà contestualmente caricato i registri obbligatori ed al momento dei controlli questi verranno automaticamente prodotti da sistemi gestionali gestionale (nel rispetto naturalmente della privacy). Oltre alle informazioni agronomiche e delle programmazioni di campo, l’informatizzazione dei processi sarà in grado di tenere conto delle diete delle mense regionali, del numero dei pasti, dei consumi dei privati e (se accessibili) dei consumi nella Gdo e distribuzione in franchising dei gruppi Bio.

Attività della task 3:


● digitalizzazione delle informazioni per la tracciabilità dal produttore al

consumatore;

● blockchain per i prodotti biologici.

 

TASK 1

Attività della task 1:

● tecnica colturale bio con utilizzo di materiale (varietà) eterogeneo

● consociazioni temporanee, permanenti, cover crops e sovesci

● utilizzo di leguminose alternative

● utilizzo di biostimolanti in agricoltura biologica

TASK 2

● innovazione nella pianificazione della produzione, organizzazione,

contrattualistica e logistica della filiera dei prodotti biologici per le mense

scolastiche;

● innovazione nella pianificazione della produzione, organizzazione,

contrattualistica e logistica della filiera dei prodotti biologici per agriturismi,

ristorazione, street food;

● life cycle costing;

● innovazione nel confezionamento.


TASK 3

● digitalizzazione delle informazioni per la tracciabilità dal produttore al

consumatore;

● blockchain per i prodotti biologici.


 

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